La pandemia di COVID ha messo in evidenza come i lavoratori più anziani hanno bisogno di nuove competenze digitali e quindi di corsi di formazione per garantire che possano usare facilmente le nuove tecnologie. Allo stesso momento, però, è emersa la loro importanza per mantenere elevata la competitività dell’azienda, poichè possono portare esperienza e network di contatti. Ne parliamo con il portale di riferimento per la formazione azienda le in Italia: Canale Formazione.
L’età in azienda è una sfida per gli HR
Il fattore età sta diventando sempre più importante nelle organizzazioni e nel mondo di oggi. Mentre la demografia si sposta con l’allungamento della vita media e i bassi tassi di natalità, le persone anziane lavorano più a lungo e hanno un impatto sulle pratiche di gestione delle risorse umane delle aziende.
I lavoratori più anziani possono quindi rappresentare una sfida da gestire per i datori di lavoro, in quanto possono provenire da esperienze diverse e avere aspettative che non sono allineate. Al tempo stesso, però, le recenti ricerche evidenziano come i dipendenti più anziani siano una risorsa, con gli over 50 che in media hanno più esperienza, livelli più alti di impegno e dedizione al loro lavoro.
Con queste premesse, ci sono una serie di passi che le organizzazioni possono intraprendere per garantire che i dipendenti più anziani abbiano opportunità in accordi di lavoro a distanza: fornendo loro corsi di formazione e aggiornamento adeguati all’età.
Come risultato della diffusione di Covid-19, c’è stato un aumento della domanda di tecnologia e competenze informatiche. Man mano che gli individui invecchiano oltre i 50 anni fino ai 60 e oltre, è meno probabile che abbiano imparato queste abilità da adolescenti al liceo. Questo si traduce in difficoltà nel tenere il passo con i recenti progressi tecnologici che cambiano nel tempo.
La digitalizzazione dei processi di lavoro che ha costretto le aziende e i lavoratori a svolgere in remoto tutte le attività compatibili con una il lavoro a distanza ha esacerbato un gap di per sé già molto critico e rilevante. La gestione dell’età è emersa come una strategia che è sia economicamente redditizia che culturalmente sensibile.
La richiesta di smart working
Uno studio del 2013 ha scoperto che quasi un terzo dei dipendenti vuole la possibilità di lavorare da remoto almeno a tempo parziale. Soprattutto le persone più anziane beneficiano del lavoro a distanza perché possono avere obblighi al di fuori dell’orario di lavoro o altri problemi di salute che rendono difficile viaggiare o fare i pendolari per lunghe distanze. È anche più pratico per gli adulti più anziani che vivono in aree rurali non vicine a grandi centri urbani trovare opportunità di lavoro, quindi lo smart working potrebbe essere un’opportunità per loro anche in questo senso.
Chiaramente le nuove tecnologie porranno anche sfide relative all’isolamento sociale, a causa della mancanza di interazione faccia a faccia con colleghi e collaboratori. Un buon esempio sono gli impiegati che lavorano in remoto: potrebbero essere meno disponibili se i loro figli (o nipoti) hanno bisogno di loro, o quando è il momento di affrontare qualsiasi tipo di emergenza familiare. Altri potrebbero sentirsi isolati a volte a causa della mancanza di interazione faccia a faccia con colleghi e collaboratori. Questo può portare a una minore produttività o a un aumento del tasso di turnover in questo tipo di ruoli lavorativi.
Lo spazio di lavoro virtuale costituisce uno spazio di sperimentazione, dove i dispositivi digitali diventano strumenti di apprendimento e negoziazione. Chiaramente se i dipendenti sono anziani, e quindi non “nativi digitali”, avranno bisogno di più tempo per imparare come funzionano queste tecnologie.
L’esperienza di molteplici aziende italiane e internazionali ci mostra però che mettere in aula i dipendenti più anziani permette loro di mettersi al passo in tempi brevi con le competenze digitali, almeno quelle di livello “basico”.
Conclusioni
Lo smart working per i dipendenti anziani è una sfida per dipendenti e per i datori di lavoro stessi, ma anche una possibilità di sperimentare per innovare le aziende. Le ricerche hanno mostrato che quando i dipendenti over 50 sono in smart working sono soddisfatti del risultato in termini di equilibrio tra lavoro e vita privata e, soprattutto, di solidarietà a casa.
La sfida quindi, d’ora in poi, per i datori di lavoro è quella di offrire corsi di formazione su misura per le loro esigenze in modo che i lavoratori più anziani possano acquisire competenze più rapidamente.
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