La formazione è un elemento fondamentale per un la creazione di un buon piano di studi. Studi che, in seguito, ci aiuteranno ad intraprendere la carriera a noi più affine. Il significato della parola formazione deriva proprio da formare e, quindi, dare forma a determinate competenze e nozioni.
I DIVERSI TIPI DI FORMAZIONE
Ogni disciplina che si rispetti ha una sua formazione e un suo modo nel gestirla. Ognuno di noi è predisposto per differenti discipline: scientifiche, umanistiche o tecniche. Ognuno di questi campi pone le basi del proprio insegnamento sul concetto di formazione. Se prendiamo, ad esempio, la formazione scientifica, notiamo che essa segue procedimenti ben precisi. Una formazione scientifica deve basarsi sullo studio della matematica e delle scienze. Deve essere seguita da docenti qualificati, in grado di poter tessere un tessuto formativo solido e facile da seguire. In ambito scientifico questi fili partono dalla matematica base arrivando alla fisica fino ad intrinsecarsi con tutte le scienze. La formazione definita umanistica si basa su concetti differenti. Le materie umaniste hanno differenti rami, passano dalla letteratura alla pittura, giungendo alla pedagogia. Per questo ogni materia avrà bisogno di un suo specifico percorso formativo. Specialmente a livello storico, sarà indispensabile creare un solido filo rosso che conduca lo studente all’interno di tutti i processi storici dell’umanità. A tutto ciò si affianca, tendenzialmente, lo studio della filosofia. Perché parliamo di filosofia? Perché il pensiero è parte integrante della storia dell’uomo e come tale, ha bisogno di un posto di rilievo all’interno del percorso formativo dello studente.
Percorso di formazione – da tecnal.it
LA GESTIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
In tempo di pandemia ci siamo scontrati con la tanto nota DAD, ovvero la didattica a distanza. Ciò avviene con l’utilizzo di un pc e di alcuni programmi di streaming come Zoom o Meetup. Si è discusso a lungo di quanto sia effettivamente efficace questa modalità di apprendimento, proprio perché il percorso formativo deve essere guidato da un docente che deve comprendere quando alcuni ragazzi apprendono subito e quanti no. Tuttavia, restando sempre in contesto scolastico, è giusto dividere la formazione in due settori: la formazione obbligatoria, cioè quella standard fissata per legge dal governo in modo da dare un’educazione base a tutti i cittadini e la formazione libera che si può indicare come un tipo di formazione personale, in cui l’individuo sceglie i suoi interessi culturali d’approfondimento.
La scuola ha il compito etico e morale di formare gli studenti in modo da consegnare loro tutti gli strumenti necessari per poter intraprendere un percorso di vita e lavorativo solido. Tuttavia, soprattutto all’interno della società contemporanea in cui tutto va più veloce, dobbiamo parlare di un terzo tipo di formazione, quella permanente. Attenzione, non si riferisce solo allo studio della tecnologia, motore trainante della società contemporanea. La formazione permanente racchiude più percorsi e, in un certo senso, racchiude tutte le materie e i campi d’interesse e non di una persona. Ad andare veloce non è solo la tecnologia, ma anche il pensiero umano stesso e, di conseguenza, anche le arti e le scienze umane. Tutto corre molto più veloce di trent’anni fa e non possiamo permetterci di regredire. Di fatti, soprattutto per la formazione dei futuri docenti, ci si scontra con diverse tappe e materie. Dare esami e sottoporsi a test in queste discipline, che variano dall’informatica all’inglese, consente al docente un grado più alto in graduatoria. Soprattutto, l’acquisizione di determinate competenze ritenute extra, consente al docente di poter aiutare i propri alunni a sviluppare ogni tipo di competenza a loro più affine. Un docente con una formazione multidisciplinare potrà aiutare i propri scolari a stare al passo con la velocità della modernità.